Scrittore francese. Appartenente a una famiglia borghese, trascorse l'infanzia
in Normandia, a contatto con la natura e con l'ambiente contadino. Ebbe nella
madre, donna colta e intelligente, un'educatrice attenta, che si
preoccupò soprattutto di sviluppare nel figlio un raffinato gusto
letterario. Conobbe fin da bambino Flaubert, amico della sua famiglia, che lo
seguì con interesse paterno, influenzandone la formazione culturale e
favorendone l'ascesa sociale. Compì gli studi al liceo di Rouen, dove
conseguì la licenza in lettere, e nel 1869 si iscrisse alla
facoltà di Diritto di Parigi, che dovette abbandonare quando nel 1870 fu
chiamato alle armi, in occasione della guerra franco-prussiana. Al ritorno a
Parigi nel 1872 venne assunto come impiegato del ministero della Marina a Parigi
e passò quindi, grazie all'interessamento di Flaubert, al ministero della
Pubblica istruzione, dove rimase fino al 1880. Sempre Flaubert lo iniziò
alla scrittura, coinvolgendolo nel 1873 nella stesura di
Bouvard et
Pécuchet, e ne guidò anche gli esordi letterari introducendolo
nelle riunioni in casa dei Goncourt e di Zola, dove conobbe i maggiori scrittori
francesi dell'epoca. Nel 1880
M. pubblicò la novella
Palla di
sego nel volume collettivo curato da Zola
Le veglie di Medan,
manifesto letterario del naturalismo nascente. Il racconto venne accolto dalla
critica e dal pubblico come un autentico capolavoro e il grande successo
riscosso da questa prima prova narrativa indusse
M. a dedicarsi
completamente all'attività letteraria. Nei dieci anni che seguirono
M. sviluppò una produzione vastissima, comprendente novelle e
romanzi. Tra le raccolte di novelle ricordiamo:
La casa di madama Tellier
(1881),
Mademoiselle Fifi (1882),
Miss Harriet (1884),
Le
sorelle Rondoli (1884),
Chiaro di luna (1884),
Tonio (1885),
Racconti del giorno e della notte (1885),
Monsieur Parent (1886),
Le Horla (1887),
La mano sinistra (1889). Tra i romanzi
ricordiamo:
Una vita (1883), storia della vita di una donna, affrontata
come uno studio psicologico, secondo il modello del realismo di Flaubert;
Bel-Ami, rappresentazione spietata del mondo della stampa e della finanza
negli anni delle imprese coloniali francesi;
Mont-Oriol (1887);
Pierre
et Jean (1888), nel quale l'autore si addentra nello studio del complesso
rapporto tra due fratelli, improvvisamente minato dalla scoperta della loro
origine adulterina e dalla spartizione di un'eredità;
Forte come la
morte (1889);
Il nostro cuore (1890). La produzione letteraria di
M. si caratterizza per una straordinaria padronanza dei mezzi espressivi
e una concezione dell'arte e dello stile di netta derivazione flaubertiana. I
racconti sono brevi e molto intensi, notevoli sia per la resa degli ambienti,
sia dei tipi psicologici. Nel loro insieme compongono esaurientemente il quadro
di un'epoca e di un mondo, quello della borghesia francese del secondo
Ottocento, ormai chiuso in un'immobilità priva di alternative. Nonostante
il rifiuto di
M. per le formulazioni teoriche e le dichiarazioni di
principio, i canoni letterari adottati nelle sue opere sono quelli della scuola
naturalistica: osservazione minuta, aderenza totale alla realtà,
oggettività, impassibilità dello scrittore. Le sensazioni
provocate dalla lettura sono visive e fotografiche, e richiamano per molti versi
la contemporanea pittura impressionistica. Temi ricorrenti sono la Normandia,
vista nel contrasto tra la dolcezza del paesaggio normanno e l'ottusità e
la durezza provinciale e contadina, i bambini abbandonati, le crudeltà
della guerra, la mediocrità della vita borghese, il mondo della
prostituzione, filtrati sempre attraverso uno sguardo disincantato, nella totale
assenza di qualsiasi elemento positivo. Così i racconti di
M.,
nella loro pretesa "neutralità", sono specchio di una visione tragica
dell'esistenza, priva di una qualsiasi speranza. In essi i protagonisti vivono,
soffrono, si sacrificano e muoiono nella generale indifferenza, schiacciati da
una realtà sociale condannata all'immobilità, senza vie d'uscita.
Nei romanzi, al gusto dell'osservazione del mondo esteriore si affiancò
un approfondimento psicologico che, insieme alla complessità della mente
umana, palesa il senso di angoscia e di pietà che
M. nutriva per
la condizione umana. Colpito da gravi disturbi nervosi negli ultimi anni della
sua vita,
M. tentò il suicidio e fu ricoverato in un ospedale
psichiatrico, dove morì (Tourville-sur-Arques, Senna Marittima 1850 -
Parigi 1893).